Questo vale per tutti: incluse le forze dell’ordine o gli operatori che a vario titolo svolgono un servizio pubblico.
Non stupisce quindi che da tutto il mondo spuntino soluzioni innovative volte a migliorare o anche solo ottimizzare gli sforzi di questa o quella categoria: il bisogno di stare al passo coi tempi per molti si traduce in opportunità.
E’ il caso dell’australiano James Mullins, pompiere volontario e professore associato presso l’Institute for Intelligent Systems Research and Innovation (IISRI) della Deakin University dello Stato di Victoria: sua è infatti l’idea di sfruttare le potenzialità della realtà virtuale mettendole al servizio dell’addestramento dei vigili del fuoco.
Funziona in modo apparentemente semplice: grazie a un visore, una serie di sensori e altri componenti applicati sull’equipaggiamento, i vigili del fuoco si ritrovano immersi nello scenario più che verosimile dell’incidente simulato.
La vista non è l’unico senso coinvolto: oltre alla ricostruzione in 3D dello scenario, vengono simulati anche i vari movimenti dell’utente e alcune delle sensazioni plausibili nella situazione d’emergenza simulata
Grazie a una speciale tuta, il pompiere vive in modo estremamente realistico lo scenario circostante: avverte maggiore calore avvicinandosi al fuoco, accusa l’assenza di ossigeno e percepisce il rischio (quasi!) come nella realtà.
Parallelamente, l’utente è dotato di altri sensori volti a monitorare le sue generali condizione di salute: il battito cardiaco, la risposta fisiologica e le prestazioni.
Un sistema come quello messo a punto in Australia presenta tutta una lunga serie di vantaggi che non sono proprio scontati.
Se è infatti intuibile la grande varietà di situazioni cui è possibile sottoporre gli operatori in addestramento, meno ovvia è la lettura dei loro comportamenti in queste situazioni di pericolo.
Il sistema restituisce molte informazioni sulle condizioni di salute, è vero, ma racconta molto anche del loro stato psichici: come fronteggiano un’emergenza, come interagiscono, come trovano soluzioni in tempi ristretti, come rispondono sotto stress.
Per di più, se pensiamo ai sistemi di addestramento classici, l’adozione della VR comporta un bel risparmio in termini economici e molti, molti meno rischi di una normale esercitazione.
Insomma, come abbiamo già sottolineato i tempi cambiano ed è giusto così: ma sulla VR, lasciatecelo dire, c’è un mondo tutto nuovo che prima o poi ci travolgerà di opportunità.
Noi ci saremo.
E tu?
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